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13 aprile 2015

1 euro per sostenere il progetto "Le ragazze di Kobane"

Se apprezzi il mio lavoro e vuoi aiutare a sostenerlo, questo è il momento.

1 euro per sostenere il mio progetto illustrato Le ragazze di Kobane (il titolo è provvisorio).
In omaggio il file della tavola qui sotto, che potrai stampare quando vuoi e nel formato che desideri.

Il progetto racconterà in mostra il mio viaggio nei campi dei rifugiati del Kurdistan sfuggiti all'ISIS, con particolare attenzione alle donne sopravvissute all'orrore, e alle donne curde combattenti, che con grande coraggio hanno assunto in questa guerra un ruolo decisivo.

Racconterà della grande dignità del popolo Yazida, perseguitato in Iraq, e della rivoluzione delle donne del Rojava, in Siria.

Il tuo sostegno contribuirà alle spese di stampa, trasporto e allestimento della mostra, a Giugno, a Ginevra, dove sarà presentata alle Nazioni Unite nel corso della 29ma sessione del Consiglio dei Diritti Umani.

In Italia, il progetto e la mostra verranno presentati successivamente a Imola, presso la sede dell'Associazione Trama di terre, che ha materialmente contribuito a parte del viaggio, compresa la mia partecipazione.

Qui potrai trovare tutte le informazioni, quelle che via via completeranno la narrazione, e seguire gli aggiornamenti e le anteprime del progetto.

Con un grazie grande, grande, ma grande
Anarkikka

Il pulsante in calce permette il versamento on line del contributo. Ricevuta la notifica, ti sarà inviato via mail il file in pdf per la stampa di alta qualità della tavola in omaggio (ti ricordo che il file è a tuo uso esclusivo, privato, e non commerciale).



10 marzo 2015

MUMble... MUMble Di mamme e dintorni.

Ciao a tutt*.

Il 15 novembre 2014 ho iniziata la mia collaborazione con lenuovemamme.it, con la rubrica illustrata "MUMble… MUMble Di mamme e dintorni."

Vignette per raccontare di mamme (mum) e bambin* e famigli@ e lavoro, e tutto quanto sarà utile per aiutarci a riflettere e risolvere dubbi (o sollevarli).

Sono graditi commenti, critiche e considerazioni, volti al confronto.

Per chi avesse voglia di partecipare raccontando episodi o sollevando questioni e domande, da cui potrò prendere spunto per il mio lavoro e rendere la rubrica partecipata, può scrivere a anarkikka@lenuovemamme.it




5 marzo 2015

8 marzo in piazza con le donne del Centro Donna Lilith

Domenica mattina in Piazza del Popolo a Latina per il primo appuntamento della mostra di Anarkikka sulla violenza assistita, grazie alle donne del Centro Donna Lilith.
Vi aspetto, per una giornata che non è di festa, ma di lotta, di impegno, di memoria, per le donne.


3 marzo 2015

Anarkikka in mostra su VIOLENZA ASSISTITA INTRAFAMILIARE


Ciao a tutt*.
Oggi si ricomincia a bloggare.
E' da tempo che avevo sospeso queste pagine. Il tempo è sempre poco, e non riesco a gestirlo.
Ci riprovo.

L'occasione è la presentazione del mio ultimo progetto illustrato sulla violenza assistita.

15 tavole che raccontano una violenza sottovalutata e di cui si parla poco, che provoca nei minori disturbi gravissimi, a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale, e che solo in Italia coinvolge 400.000 bambini.

La violenza assistita è quella violenza domestica che consiste nel sottoporre un minore alla violenza verbale, fisica, sessuale di un genitore sull'altro e/o su persone a cui vuole bene.

Quando la violenza è ripetuta, compromette seriamente il benessere, lo sviluppo individuale e la capacità di interagire in modo funzionale a livello sociale, di un minore.
E' causa di forti disagi come stress, depressione, difficoltà scolastiche, ridotte capacità empatiche, bassa autostima, svalutazione di sé, e nel lungo periodo, può aumentare il rischio della riproducibilità, ossia di sviluppare comportamenti violenti in età adulta, assumendo la violenza come strumento relazionale, soprattutto nei rapporti di coppia.

I temi affrontati sono:

Violenza domestica
• La violenza non è amore
• Come riconoscerla        
• Come proteggersi
• Femminicidio: non chiamatelo raptus

Violenza assistita intrafamiliare
• I bambini che assistono alla violenza sono vittime di violenza.
• Pranzo criminale. La violenza assistita è un reato.
• Quando il mostro non è nelle fiabe, la paura è senza fine.
• Il ruolo di un bambino è essere protetto, non proteggere.
• In tutto questo rumore, il suo silenzio parla. Ascoltalo.
• Anche un genitore violento è un genitore modello.
La violenza assistita provoca gravi danni ai legami di attaccamento.
• Se per te e il tuo bambino non c'è rifugio in casa, cerca una casa rifugio.
• I bambini che rifiutano il genitore violento, vanno ascoltati e protetti.
• La PAS (Parental Alienation Syndrome) non esiste. Il fatto non sussiste.
"Per farti del male, farò del male ai tuoi figli." Femminicidio: i danni fisici ai bambini non sono effetti collaterali.

La prima tappa della mostra sarà domenica mattina a Latina, in piazza del Popolo, in occasione dell'8 marzo, grazie alle donne del Centro Donna Lilith.

La mostra è disponibile a richiesta, scrivendo a anarkikka@stefaniaspano.it
Qui per maggiori informazioni.


Anarkikka

17 settembre 2012

Sabra e Shatila


Per non dimenticare... ricorda.

Sabra e Shatila sono due campi di rifugiati palestinesi alla periferia di Beirut, in Libano.

Tra il 16 e 18 settembre del 1982, in cerca di vendetta per l'assassinio di Gemayel e coordinandosi con le forze israeliane dislocate a Beirut ovest, le milizie cristiano-falangiste di Elie Hobeika, entrarono nei campi profughi di Sabra e Shatila, e massacrarono centinaia di arabi palestinesi, tra cui vecchi, donne e bambini.

Il film d'animazione Valzer con Bashir ripercorre con estrema drammaticità quel massacro.

28 luglio 2012

The massacre of Denver

I'VE SEEN THINGS ONLY YOU PEOPLE WOULD BELIEVE.

July 20, 2012




La strage di Denver

Ho visto cose che solo voi umani potreste immaginare.

20 luglio 2012

6 luglio 2012

Le prime adesioni alla campagna "Non sono un #mediacomplice"


Ecco l'elenco delle prime adesioni alla campagna Non sono un #mediacomplice.

Chi adotta il "bollino", rende immediatamente visibile la propria adesione ad una informazione che sia corretta e rispettosa delle donne vittime di violenza.

Basta con notizie ed articoli di cronaca che usano termini ed aggettivi che implicitamente tendono a giustificare la violenza nei confronti delle donne: "un uomo geloso, abbandonato, solo, disperato…".

Un uomo che uccide una donna è solo un uomo che ha ucciso una donna, un omicida.

http://illustrautrice.blogspot.it/2012/07/non-sono-un-mediacomplice.html

http://vitadastreghe.blogspot.it/2012/07/femminicidio-non-sono-un-mediacomplice.html

http://ritentasaraipiufortunato.blogspot.it/2012/07/non-sono-un-mediacomplice.html

http://mararechichi.it/?p=2192

http://ilpianoinclinato.blogspot.it/2012/07/quando-una-donna-e-assassinata-non-ci.html

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/07/03/stopfemminicidio-e-non-sono-un-mediacomplice/

http://donneviola.wordpress.com/

http://fuorigenere.wordpress.com/2012/07/03/non-sono-un-mediacomplice/

http://womenmustgoon.wordpress.com/2012/07/03/wmgon-aderisce-a-non-sono-un-mediacomplice/

https://www.facebook.com/GLOSS.inviata.speciale.donne.maltrattate

http://sabrinaancarola.blogspot.it/2012/07/non-sono-un-mediacomplice.html

http://secasomai.wordpress.com/2012/07/04/non-sono-un-mediacomplice/

http://orsattipietro.wordpress.com/

http://orsatti63ebook.altervista.org/blog/?doing_wp_cron=1341427336

http://blog.ilmanifesto.it/antiviolenza/2012/07/04/femmicidi-che-altro-deve-succedere/

http://laretedellereti.blogspot.it/2012/07/non-siamo-mediacomplici.html

http://paroladistrega.wordpress.com/2012/07/06/non-sono-un-mediacomplice/

https://www.facebook.com/pages/Leco-del-silenzio/200736382780

3 luglio 2012

Non sono un #mediacomplice!

Non sono un #mediacomplice!
Quando una donna è assassinata #nonraccontoscuse!

© AnarkikkaMi rivolgo a tutti i media, bloggers, mezzi di informazione: adottate il "bollino"!Assumiamoci la responsabilità di cambiare il linguaggio utilizzato nel raccontare l'assassinio di una donna! Basta con i soliti aggettivi che implicitamente tendono a giustificare la violenza nei confronti delle donne: geloso, abbandonato, solo, disperato...Grazie a Giorgia Vezzoli di Vita da Streghe che ha subito condiviso!Non sono un #mediacomplice

13 giugno 2012

#SAVE194



#SAVE194
Stanno attentando di nuovo alla libertà di scelta ed alla vita delle donne!

Ancora una volta ci ritroviamo a dover difendere la legge 194, la "civile" legge sull'interruzione volontaria di gravidanza che ha sconfitto il ricorso all’aborto clandestino, spesso causa di morte, ed ha contribuito alla diminuzione degli aborti.

Il 20 giugno la Corte Costituzionale esaminerà una norma a seguito di un ricorso presentato da un giudice di Spoleto.
Il caso in esame potrebbe avere conseguenze sull’intero impianto della legge.

Leggi
www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/07/aborto-194-al-vaglio-della-consulta-contrasto-con-sentenza-della-corte-ue/256446/

Per un "riepilogo" vi consiglio
www.uaar.it/laicita/aborto

23 maggio 2012

Non lascia residui.

A
Maria Concetta Cacciola,
Lea Garofalo,
Tita Buccafusca.

Al loro coraggio.

A
tante altre donne,
tante altre madri,
suicidate
uccise
dalle loro famiglie di mafia.



3 maggio 2012

About WomEn

Trovo mamma a terra, rannicchiata dietro il divano. C’è la Tv a tutto volume, ha lo schermo rotto e il telecomando è in mille pezzi. Mamma ha la faccia piena di sugo e un mucchietto di capelli strappati che le pende di lato, come una ragnatela. Mi avvicino e la scuoto, ma non apre gli occhi. Ci sono i cocci verdi delle bottiglie di papà intorno a lei, la birra che scorre sul pavimento. Mamma non apre gli occhi, la chiamo. Ci sono sedie scaraventate a terra, una ha una gamba rotta. Mamma non apre gli occhi, non risponde, sulla coscia ha un’enorme macchia viola. C’è una montagna di schiuma nel lavello della cucina, i piatti sono infilati dentro e l’acqua è aperta. Le tende sono strappate ed entra tantissimo sole. Mamma non apre gli occhi, non risponde, continuo a scuoterla, ha una palpebra gonfia. Ci sono i resti del pranzo spiaccicati sul tavolo, l’anta del frigo è spalancata, le calamite e i miei disegni sono tutti a terra. Mamma non apre gli occhi, non si muove, non risponde. C’è la cintura di papà sul divano. Prima di andare via ha dimenticato di rinfilarsela.

da "E' Donna"
di Stefania Spanò e Francesca de Lena
per la Fondazione Pangea Onlus

Tutti i diritti riservati.

26 aprile 2012

Maternità e lavoro

Il mio bambino mi ha dato un calcio mentre facevo la fila per la ruota panoramica. Mio marito era a lanciare freccette al tiro al bersaglio, altrimenti si sarebbe precipitato a poggiarmi una mano sulla pancia

Da quando sono incinta gli uomini non fanno altro, poggiano la mano e sorridono.

Siamo venuti al luna park alla fine di una brutta giornata.

- Che bella pancia! - ha detto stamattina il mio capo invitandomi nel suo ufficio. Mi ha fatto accomodare tra mille cerimonie e ha preso a gesticolare e parlare con voce concitata: - Devo farlo - ha detto. - Non è una mia decisione mandarla via, mi creda. Ha abbassato gli occhi e si è messo a scuotere la testa, la scuoteva così forte che ho temuto gli si staccasse dal collo: E’ uno scandalo! sembrava pensasse. Quando l’ha rialzata ha fatto un grosso sorriso, si è messo in piedi e mi ha accompagnato fuori. Mi ha fatto gli auguri per tutto, ma soprattutto per il bambino.

- Posso? - mi ha chiesto.

Non ho neanche avuto il tempo di rispondere e già avevo la sua mano sulla pancia.


da "E' Donna"
di Stefania Spanò e Francesca de Lena
per la Fondazione Pangea Onlus

Tutti i diritti riservati.