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18 maggio 2015

Hunziker e Bongiorno, la PAS non esiste!

Domenica 10 maggio Michelle Hunziker, intervistata da Fabio Fazio, ha parlato della proposta di legge dell’avvocata Giulia Bongiorno che vorrebbe punire con il carcere chi si macchia di un reato basato su una malattia che non esiste: la PAS (Sindrome di Alienazione parentale).

“Quando i genitori si separano – aveva detto Hunziker – il figlio spesso diventa un’arma di ricatto, non solo il figlio soffre tantissimo perché non riesce più magari a vedere il papà, o addirittura viene talmente alienato, che gli viene una sindrome che si chiama PAS, che è una sindrome a tutti gli effetti che è una sorta di abuso, di violenza”.

"Un’affermazione, questa, che ha mostrato quanto la show girl ignori la vera origine e gli effetti della Pas: una malattia, come già ampiamente documentato, mai dimostrata scientificamente, dichiarata inesistente dal Ministero della Sanità, classificata come non utilizzabile nei Tribunali dalla sentenza di Cassazione sul caso del bambino di Cittadella (il minore trascinato davanti la scuola), assente nelle due maggiori classificazioni internazionali dei Disturbi mentali (DSM e ICD), non considerata dall’APA (American Psychological Association), dichiarata pericolosa sia dal National District Attorneys Association (Istituto di ricerca dei procuratori americani) che dall’Associazione Spagnola di Neuropsichiatri, e infine rifiutata in Italia dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici, la Società italiana di pediatria, l’Ordine degli psicologi della Regione Lazio e la Rete nazionale dei centri antiviolenza (DiRe)."
(cit. Luisa Betti)

L'affermazione di Hunziker ha scatenato un'ondata di proteste, appelli e comunicati, nella speranza che Fazio e la RAI si scusino e rettifichino un'informazione tanto scorretta.


Per contribuire alla protesta, si può partecipare all'iniziativa di mailbombing contro gli autori di Che tempo che fa, il conduttore Fabio Fazio e Doppia difesa, l'associazione di cui sono esponenti Hunziker e Bongiorno.

Il testo qui proposto è di Lorenzo Gasparrini, che potete copiare e inviare a:

raitre.chetempochefa at rai.it
chefuoritempochefa at rai.it
info at doppiadifesa.it
segreteria at doppiadifesa.it 


Spett. “Che tempo che fa” e “Doppia difesa”,

quanto successo domenica 10 maggio scorso, e raccontato nei particolari da questo articolo di Luisa Betti, è davvero imbarazzante e vergognoso.

Vedere avallato da una trasmissione televisiva popolare (nella quale la responsabilità di conduttore e autori, anche se palesemente ignoranti del tema in oggetto, non è scusabile in nessun modo) una tale mostruosità non fa che convincermi sempre di più che una battaglia civile sui temi dei femminismi, degli studi di genere, della parità di genere, contro le ignoranze e le ipocrisie di un paese arretrato come pochi al mondo su questi temi è sempre più necessaria – com’è necessario protestare in occasioni come questa.

La complicità, anche se involontaria, con una informazione scorretta non è più scusabile in nessun modo. Le informazioni ci sono, le competenze pure: chi si occupa di programmi televisivi di massa dovrebbe avere – non per legge, ma per propria etica professionale – molti più scrupoli prima di offrire microfono e telecamere a chi rappresenta, sul tema, solo una fazione i cui argomenti sono sconfessati addirittura dalla Cassazione (come si può leggere nell’articolo linkato sopra). Se vi serve sapere come una fazione arrivi ad avere dalla sua parte una proposta di legge e un programma televisivo, non mancano certo le conoscenze per spiegarlo. Basta avere, ripeto, lo scrupolo professionale di interrogarle. E’ paradossale che in un periodo nel quale qualunque chiacchierone pretende su media – ed è accontentato! – un “contraddittorio”, proprio su un argomento così complesso e doloroso si sia lasciata mano libera a una sola delle parti.

Non credo nella malafede – essa va provata, non la si denuncia a vuoto. Credo più nell’ignoranza e nella superficialità, che ne sono certamente i prodromi, ma che non sono reati. Sono solo l’ennesima dimostrazione che nella comunicazione pubblica la competenza e la conoscenza dei fatti su cui basare gli argomenti non sono richieste. La gravità di quanto accaduto sta qui: quello che è andato in onda non è stato presentato come un mero spettacolo propagandistico – ciò che nei fatti è stato – ma come informazione. E non lo è stata.

Milioni di persone che hanno assistito alla trasmissione – prive di competenza tra l’altro neanche particolarmente specifica – hanno assimilato concetti, spiegazioni e costruzioni sociali del tutto discutibili nel merito. Trovo tutto ciò gravissimo, tenendo conto che si parlava anche di vite di minori.

Ciò che vorrete fare in proposito – anche se non farete assolutamente niente – testimonierà della vostra buona fede e della vostra etica professionale.

«Quello che infatti succede in Italia, e che forse non tutti sanno incluso Fabio Fazio, è che sempre più spesso donne che denunciano violenza domestica e hanno i figli che non vogliono vedere il padre proprio perché vittime di violenza assistita o subita, si ritrovano accusate di alienare questi minori grazie alla Pas che serve a dimostrare che la violenza non c’è e che è in realtà si tratta di una falsa accusa in quanto è la madre che mette contro la prole nei riguardi del padre, e questo senza neanche ascoltare le ragioni del minore: una situazione che questa legge aggraverebbe mandando queste donne anche in prigione.»

Firmato...


Si può contribuire alla protesta anche via twitter, utilizzando gli hashtag #laPASnonesiste #noPAS, indirizzati a @DoppiaDifesa, @m_hunziker, @fabfazio, @chetempochefa.

Grazie,
Anarkikka

30 marzo 2015

Il viaggio in Rojava di 13 donne: prima notte, Kurdistan turco.

La prima notte sono carica di emozioni.
Domani ai campi. Domani incontrerò le donne e vedrò i bambini. Mi cambierà la vita. Devo essere in forma.

In stanza con me c'è Assunta, è una psichiatra (che sia un segno? che l'abbiano mandata quelli che mi hanno detto: «In Iraq? In Siria? Sei pazza»).
Ci mettiamo a dormire.
Un urlo spezza il nostro sonno profondo. Saltiamo entrambe e ci guardiamo. Che succede? Non siamo nemmeno arrivate, siamo ancora in Turchia, la guerra non c'è.
Infatti non c'è la guerra, c'è il muezzin. Vaffanculo.

È l'alba, anche se fuori è ancora buio. Il canto continua per mezz'ora.
Bello.


10 marzo 2015

MUMble... MUMble Di mamme e dintorni.

Ciao a tutt*.

Il 15 novembre 2014 ho iniziata la mia collaborazione con lenuovemamme.it, con la rubrica illustrata "MUMble… MUMble Di mamme e dintorni."

Vignette per raccontare di mamme (mum) e bambin* e famigli@ e lavoro, e tutto quanto sarà utile per aiutarci a riflettere e risolvere dubbi (o sollevarli).

Sono graditi commenti, critiche e considerazioni, volti al confronto.

Per chi avesse voglia di partecipare raccontando episodi o sollevando questioni e domande, da cui potrò prendere spunto per il mio lavoro e rendere la rubrica partecipata, può scrivere a anarkikka@lenuovemamme.it




5 marzo 2015

8 marzo in piazza con le donne del Centro Donna Lilith

Domenica mattina in Piazza del Popolo a Latina per il primo appuntamento della mostra di Anarkikka sulla violenza assistita, grazie alle donne del Centro Donna Lilith.
Vi aspetto, per una giornata che non è di festa, ma di lotta, di impegno, di memoria, per le donne.


3 marzo 2015

Anarkikka in mostra su VIOLENZA ASSISTITA INTRAFAMILIARE


Ciao a tutt*.
Oggi si ricomincia a bloggare.
E' da tempo che avevo sospeso queste pagine. Il tempo è sempre poco, e non riesco a gestirlo.
Ci riprovo.

L'occasione è la presentazione del mio ultimo progetto illustrato sulla violenza assistita.

15 tavole che raccontano una violenza sottovalutata e di cui si parla poco, che provoca nei minori disturbi gravissimi, a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale, e che solo in Italia coinvolge 400.000 bambini.

La violenza assistita è quella violenza domestica che consiste nel sottoporre un minore alla violenza verbale, fisica, sessuale di un genitore sull'altro e/o su persone a cui vuole bene.

Quando la violenza è ripetuta, compromette seriamente il benessere, lo sviluppo individuale e la capacità di interagire in modo funzionale a livello sociale, di un minore.
E' causa di forti disagi come stress, depressione, difficoltà scolastiche, ridotte capacità empatiche, bassa autostima, svalutazione di sé, e nel lungo periodo, può aumentare il rischio della riproducibilità, ossia di sviluppare comportamenti violenti in età adulta, assumendo la violenza come strumento relazionale, soprattutto nei rapporti di coppia.

I temi affrontati sono:

Violenza domestica
• La violenza non è amore
• Come riconoscerla        
• Come proteggersi
• Femminicidio: non chiamatelo raptus

Violenza assistita intrafamiliare
• I bambini che assistono alla violenza sono vittime di violenza.
• Pranzo criminale. La violenza assistita è un reato.
• Quando il mostro non è nelle fiabe, la paura è senza fine.
• Il ruolo di un bambino è essere protetto, non proteggere.
• In tutto questo rumore, il suo silenzio parla. Ascoltalo.
• Anche un genitore violento è un genitore modello.
La violenza assistita provoca gravi danni ai legami di attaccamento.
• Se per te e il tuo bambino non c'è rifugio in casa, cerca una casa rifugio.
• I bambini che rifiutano il genitore violento, vanno ascoltati e protetti.
• La PAS (Parental Alienation Syndrome) non esiste. Il fatto non sussiste.
"Per farti del male, farò del male ai tuoi figli." Femminicidio: i danni fisici ai bambini non sono effetti collaterali.

La prima tappa della mostra sarà domenica mattina a Latina, in piazza del Popolo, in occasione dell'8 marzo, grazie alle donne del Centro Donna Lilith.

La mostra è disponibile a richiesta, scrivendo a anarkikka@stefaniaspano.it
Qui per maggiori informazioni.


Anarkikka

11 novembre 2012

17 settembre 2012

Sabra e Shatila


Per non dimenticare... ricorda.

Sabra e Shatila sono due campi di rifugiati palestinesi alla periferia di Beirut, in Libano.

Tra il 16 e 18 settembre del 1982, in cerca di vendetta per l'assassinio di Gemayel e coordinandosi con le forze israeliane dislocate a Beirut ovest, le milizie cristiano-falangiste di Elie Hobeika, entrarono nei campi profughi di Sabra e Shatila, e massacrarono centinaia di arabi palestinesi, tra cui vecchi, donne e bambini.

Il film d'animazione Valzer con Bashir ripercorre con estrema drammaticità quel massacro.

5 giugno 2012

Piccoli effetti collaterali


Hula, Siria
25 maggio 2012

Piccoli effetti collaterali

da Unchildren Off


"I proiettili sparati in aria sono ricaduti giù entrando nelle loro teste come lame nel burro. Li portiamo in sala operatoria. Resteremo lì tutta la notte, ne arriveranno altri quattro, di bambini così, e ci sembra un'allucinazione, un'epidemia.

Sette bambini colpiti in testa, per celebrare la vittoria.

Solo due sopravviveranno."

da Pappagalli verdi di Gino Strada

25 febbraio 2012

Votate il mio Pinocchio! :)

Con "Stati d'animo" parteciperò al concorso "Il Pinocchio del mese".
Per chi volesse contribuire al successo... si può votare il mio Pinocchio cliccando qui!
Grazie! :)



"Stati d'animo" © Stefania Spanò 2012
Tutti i diritti riservati.

1 ottobre 2011

8 bambini che hanno provato a cambiare il mondo

8 piccoli grandi uomini!
8 bambini che hanno provato a cambiare il mondo.


Un articolo che propone le storie di piccoli grandi ambientalisti che, con semplicità e schiettezza, si sono resi protagonisti di azioni importanti a tutela della natura.