Domani ai campi. Domani incontrerò le donne e vedrò i bambini. Mi cambierà la vita. Devo essere in forma.
In stanza con me c'è Assunta, è una psichiatra (che sia un segno? che l'abbiano mandata quelli che mi hanno detto: «In Iraq? In Siria? Sei pazza»).
Ci mettiamo a dormire.
Un urlo spezza il nostro sonno profondo. Saltiamo entrambe e ci guardiamo. Che succede? Non siamo nemmeno arrivate, siamo ancora in Turchia, la guerra non c'è.
Infatti non c'è la guerra, c'è il muezzin. Vaffanculo.
È l'alba, anche se fuori è ancora buio. Il canto continua per mezz'ora.
Bello.
Bello.
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