5 dicembre 2012

Anarkikka finalista al Premio DONNAèWEB!

Anarkikka finalista al Premio DONNAèWEB 2012, nella categoria ART.

DONNAéWEB è il concorso che premia le donne del web italiano.

Punta a valorizzare l’uso innovativo del web dal punto di vista femminile, e si rivolge in generale a tutte le donne che usano il web per lavorare e/o per esprimere la propria creatività.

12 le categorie finali di DONNAèWEB 2012, 60 progetti realizzati da donne in ambito web e social media.

Oltre ai premi di categoria, verranno assegnati il premio DEW Buone Prassi, il premio critico della Giuria, il premio CNA Impresa Donna e, alla vincitrice assoluta, andrà il Premio DONNAèWEB 2012.

Qui i nomi delle finaliste e i titoli dei loro progetti, qui le schede di dettaglio di ciascun progetto.

Appuntamento con tutte, non solo le finaliste, a DEW ONOFF – Dentro e Fuori la Rete, a Pietrasanta dal 14 al 16 dicembre.

Le vincitrici verranno annunciate nel corso della cerimonia di consegna dei premi domenica 16 dicembre, ore 10,30.


3 novembre 2012

11/11 "Siria, I Care" blogging day



Aderisco al blogging day "Siria, I Care"

"Durante l’inverno del 2011 numerose proteste nei paesi Medio Orientali e nord africani hanno dato vita a quella che i media occidentali hanno denominato la Primavera Araba.

In Siria il conflitto è iniziato il 15 marzo 2011.

Ogni giorno che passa è segnato dal sangue, si parla di 36.000 morti in 19 mesi.
Le testimonianze del conflitto ci arrivano tramite alcuni giornalisti come Amedeo Ricucci che per “La storia siamo noi” della Rai ha varcato in ottobre il confine Turco entrando in Siria per fornirci una testimonianza attraverso il Diario di guerra Siria 2.0.

Molte organizzazioni fra cui La Scuola di Pace c’invitano a "rompere il muro del silenzio", possiamo raccogliere questo invito e sostenere concretamente la Missione gioia e colore per i bambini siriani, possiamo divulgare immagini, come quelle che Fabio Bucciarelli e Elio Colavolpe raccolgono, informarci e condividere le notizie dei reporter che con coraggio documentano quel che accade per mostrare a tutti noi gli orrori di questa guerra.

Don Milani negli anni 50-60 aveva insegnato ai bambini della sua scuola di Barbiana il motto: “I care” (m’importa) affinché imparassero ad avere cura degli altri.

Vogliamo coinvolgere la rete allo scopo di poter dare un messaggio di umana solidarietà alla popolazione Siriana.

Per questa ragione v’invitiamo a parlare della Siria, aderendo al blogging day “Siria, I Care” del prossimo 11 novembre e per i giorni successivi, postando immagini, sostenendo e divulgando le varie iniziative che possiamo trovare in rete.

Parliamo della Siria con i mezzi che abbiamo a disposizione condividendo nei social network articoli, foto e riflessioni, usando su twitter l’hastag #SiriaICare, fermiamoci un attimo a pensare agli altri."

We care.

testo Sabrina Ancarola
illustrazione Siria, I Care © Anarkikka

17 settembre 2012

Sabra e Shatila


Per non dimenticare... ricorda.

Sabra e Shatila sono due campi di rifugiati palestinesi alla periferia di Beirut, in Libano.

Tra il 16 e 18 settembre del 1982, in cerca di vendetta per l'assassinio di Gemayel e coordinandosi con le forze israeliane dislocate a Beirut ovest, le milizie cristiano-falangiste di Elie Hobeika, entrarono nei campi profughi di Sabra e Shatila, e massacrarono centinaia di arabi palestinesi, tra cui vecchi, donne e bambini.

Il film d'animazione Valzer con Bashir ripercorre con estrema drammaticità quel massacro.

10 settembre 2012

Intervistate le donne al flash mob NON SOLO MISS



La video intervista di Francesca Martelli, del Fatto Quotidiano, alle donne cha hanno partecipato al flash mob NON SOLO MISS organizzato ieri a Milano dall'associazione DonneinQuota.

8 settembre 2012

Flash Mob #nonsolomiss

© Anarkikka per #nonsolomiss

NON SOLO MISS!
L’Associazione DonneinQuota organizza un flash mob per protestare contro la Rai che dedica ampio spazio all’elezione di Miss Italia, passerella di adolescenti da soppesare e premiare in funzione di un modello unico di donna: ben 5 appuntamenti su Rai 1, di cui 2 in prima serata il 9 e 10 settembre.

Il servizio pubblico televisivo ha il dovere di riservare altrettanta visibilità anche ad altri modelli di donna: quelle che vanno nello spazio, scendono in miniera, siedono in cattedra e nei trib
unali, coordinano ricerche, operano negli ospedali, dirigono film e aziende, fanno politica, vanno in ufficio e contemporaneamente si occupano dell’organizzazione e del bilancio familiare.

Per questo CHIEDIAMO CON FORZA alla nuova Presidente della Rai Anna Maria Tarantola di applicare immediatamente i 13 nuovi emendamenti sull’immagine della donna contenuti nel Contratto di Servizio Pubblico 2010/2012 sottoscritto in data 6.4.2011 tra la Rai e il Ministero dello Sviluppo Economico. Citiamo in particolare l’art.9/L’offerta televisiva in cui la Rai ha l’obbligo di produrre:
“trasmissioni idonee a comunicare al pubblico una più completa e realistica rappresentazione del ruolo che le donne svolgono nella vita sociale, culturale, economica del Paese, nelle istituzioni e nella famiglia”.

Vi aspettiamo - donne e uomini! – domenica pomeriggio davanti alla Sede Rai di Milano alle ore 17.
Mobilitiamoci e facciamoci sentire!

LE ADESIONI DA TUTTA ITALIA VANNO INVIATE A:
info@donneinquota.org

28 luglio 2012

The massacre of Denver

I'VE SEEN THINGS ONLY YOU PEOPLE WOULD BELIEVE.

July 20, 2012




La strage di Denver

Ho visto cose che solo voi umani potreste immaginare.

20 luglio 2012

6 luglio 2012

Le prime adesioni alla campagna "Non sono un #mediacomplice"


Ecco l'elenco delle prime adesioni alla campagna Non sono un #mediacomplice.

Chi adotta il "bollino", rende immediatamente visibile la propria adesione ad una informazione che sia corretta e rispettosa delle donne vittime di violenza.

Basta con notizie ed articoli di cronaca che usano termini ed aggettivi che implicitamente tendono a giustificare la violenza nei confronti delle donne: "un uomo geloso, abbandonato, solo, disperato…".

Un uomo che uccide una donna è solo un uomo che ha ucciso una donna, un omicida.

http://illustrautrice.blogspot.it/2012/07/non-sono-un-mediacomplice.html

http://vitadastreghe.blogspot.it/2012/07/femminicidio-non-sono-un-mediacomplice.html

http://ritentasaraipiufortunato.blogspot.it/2012/07/non-sono-un-mediacomplice.html

http://mararechichi.it/?p=2192

http://ilpianoinclinato.blogspot.it/2012/07/quando-una-donna-e-assassinata-non-ci.html

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/07/03/stopfemminicidio-e-non-sono-un-mediacomplice/

http://donneviola.wordpress.com/

http://fuorigenere.wordpress.com/2012/07/03/non-sono-un-mediacomplice/

http://womenmustgoon.wordpress.com/2012/07/03/wmgon-aderisce-a-non-sono-un-mediacomplice/

https://www.facebook.com/GLOSS.inviata.speciale.donne.maltrattate

http://sabrinaancarola.blogspot.it/2012/07/non-sono-un-mediacomplice.html

http://secasomai.wordpress.com/2012/07/04/non-sono-un-mediacomplice/

http://orsattipietro.wordpress.com/

http://orsatti63ebook.altervista.org/blog/?doing_wp_cron=1341427336

http://blog.ilmanifesto.it/antiviolenza/2012/07/04/femmicidi-che-altro-deve-succedere/

http://laretedellereti.blogspot.it/2012/07/non-siamo-mediacomplici.html

http://paroladistrega.wordpress.com/2012/07/06/non-sono-un-mediacomplice/

https://www.facebook.com/pages/Leco-del-silenzio/200736382780

3 luglio 2012

Non sono un #mediacomplice!

Non sono un #mediacomplice!
Quando una donna è assassinata #nonraccontoscuse!

© AnarkikkaMi rivolgo a tutti i media, bloggers, mezzi di informazione: adottate il "bollino"!Assumiamoci la responsabilità di cambiare il linguaggio utilizzato nel raccontare l'assassinio di una donna! Basta con i soliti aggettivi che implicitamente tendono a giustificare la violenza nei confronti delle donne: geloso, abbandonato, solo, disperato...Grazie a Giorgia Vezzoli di Vita da Streghe che ha subito condiviso!Non sono un #mediacomplice

13 giugno 2012

#SAVE194



#SAVE194
Stanno attentando di nuovo alla libertà di scelta ed alla vita delle donne!

Ancora una volta ci ritroviamo a dover difendere la legge 194, la "civile" legge sull'interruzione volontaria di gravidanza che ha sconfitto il ricorso all’aborto clandestino, spesso causa di morte, ed ha contribuito alla diminuzione degli aborti.

Il 20 giugno la Corte Costituzionale esaminerà una norma a seguito di un ricorso presentato da un giudice di Spoleto.
Il caso in esame potrebbe avere conseguenze sull’intero impianto della legge.

Leggi
www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/07/aborto-194-al-vaglio-della-consulta-contrasto-con-sentenza-della-corte-ue/256446/

Per un "riepilogo" vi consiglio
www.uaar.it/laicita/aborto

5 giugno 2012

Piccoli effetti collaterali


Hula, Siria
25 maggio 2012

Piccoli effetti collaterali

da Unchildren Off


"I proiettili sparati in aria sono ricaduti giù entrando nelle loro teste come lame nel burro. Li portiamo in sala operatoria. Resteremo lì tutta la notte, ne arriveranno altri quattro, di bambini così, e ci sembra un'allucinazione, un'epidemia.

Sette bambini colpiti in testa, per celebrare la vittoria.

Solo due sopravviveranno."

da Pappagalli verdi di Gino Strada

23 maggio 2012

Non lascia residui.

A
Maria Concetta Cacciola,
Lea Garofalo,
Tita Buccafusca.

Al loro coraggio.

A
tante altre donne,
tante altre madri,
suicidate
uccise
dalle loro famiglie di mafia.



3 maggio 2012

About WomEn

Trovo mamma a terra, rannicchiata dietro il divano. C’è la Tv a tutto volume, ha lo schermo rotto e il telecomando è in mille pezzi. Mamma ha la faccia piena di sugo e un mucchietto di capelli strappati che le pende di lato, come una ragnatela. Mi avvicino e la scuoto, ma non apre gli occhi. Ci sono i cocci verdi delle bottiglie di papà intorno a lei, la birra che scorre sul pavimento. Mamma non apre gli occhi, la chiamo. Ci sono sedie scaraventate a terra, una ha una gamba rotta. Mamma non apre gli occhi, non risponde, sulla coscia ha un’enorme macchia viola. C’è una montagna di schiuma nel lavello della cucina, i piatti sono infilati dentro e l’acqua è aperta. Le tende sono strappate ed entra tantissimo sole. Mamma non apre gli occhi, non risponde, continuo a scuoterla, ha una palpebra gonfia. Ci sono i resti del pranzo spiaccicati sul tavolo, l’anta del frigo è spalancata, le calamite e i miei disegni sono tutti a terra. Mamma non apre gli occhi, non si muove, non risponde. C’è la cintura di papà sul divano. Prima di andare via ha dimenticato di rinfilarsela.

da "E' Donna"
di Stefania Spanò e Francesca de Lena
per la Fondazione Pangea Onlus

Tutti i diritti riservati.

26 aprile 2012

Maternità e lavoro

Il mio bambino mi ha dato un calcio mentre facevo la fila per la ruota panoramica. Mio marito era a lanciare freccette al tiro al bersaglio, altrimenti si sarebbe precipitato a poggiarmi una mano sulla pancia

Da quando sono incinta gli uomini non fanno altro, poggiano la mano e sorridono.

Siamo venuti al luna park alla fine di una brutta giornata.

- Che bella pancia! - ha detto stamattina il mio capo invitandomi nel suo ufficio. Mi ha fatto accomodare tra mille cerimonie e ha preso a gesticolare e parlare con voce concitata: - Devo farlo - ha detto. - Non è una mia decisione mandarla via, mi creda. Ha abbassato gli occhi e si è messo a scuotere la testa, la scuoteva così forte che ho temuto gli si staccasse dal collo: E’ uno scandalo! sembrava pensasse. Quando l’ha rialzata ha fatto un grosso sorriso, si è messo in piedi e mi ha accompagnato fuori. Mi ha fatto gli auguri per tutto, ma soprattutto per il bambino.

- Posso? - mi ha chiesto.

Non ho neanche avuto il tempo di rispondere e già avevo la sua mano sulla pancia.


da "E' Donna"
di Stefania Spanò e Francesca de Lena
per la Fondazione Pangea Onlus

Tutti i diritti riservati.

7 marzo 2012

Il mio 8 marzo

8 marzo di vent8 anni fa. Dici8 anni. In dolce attesa.
Piccola grande Donna che sognava il suo futuro.

8 marzo di vent8 anni dopo. Mia figlia.
Piccola grande Donna a cui vorrei donare il futuro che sogna.

Ti voglio bene
Mum

5 marzo 2012

8 Marzo, a noi la festa a voi la parola

Aderisco all'appello postato in contemporanea da:
Giovanna CosenzaIngenereLoredana LipperiniManuela Mimosa RavasioMarina TerragniLorella Zanardo 

"Sarebbe bello che per questo Ottomarzo le cose andassero un po’ diversamente.

Che per una volta non toccasse alle donne elencare di tutti i guai causati a questo Paese da un’irriducibile “questione maschile”: il monopolio, come lo chiama Chiara Saraceno, dei posti di potere, l’applicazione di cospicue quote non scritte (tra l’85 e il cento per cento) a favore degli uomini.

Sarebbe interessante che stavolta fossero i nostri colleghi giornalisti, opinionisti e blogger, a dire “I care”.

A scrivere: la violenza e il femminicidio sono un mio problema, e rivelano l’incapacità della sessualità maschile di liberarsi dalla tentazione del dominio.

Come posta un lettore, Claudio Losio, sul blog “Il corpo delle donne”, commentando la vicenda della ragazza stuprata da un militare a L’Aquila (), “il quadro che ne esce ci riporta indietro di 30 anni, al documentario di Tina Lagostena Bassi sul processo per stupro. La giovane studentessa dell’Aquila è nostra figlia, dobbiamo trovare il modo di sostenerla e proteggerla”.

“I care”: è un mio problema di uomo lo sfruttamento commerciale e mediatico della bellezza femminile, che indebolisce le donne inchiodandole a stereotipi umilianti.

E’ un mio problema che l’agenda politica e quella economica siano decise quasi esclusivamente da vecchi maschi che bloccano qualunque innovazione per il loro vantaggio personale.

E’ un mio problema la mancanza di welfare e di servizi, freno all’occupazione femminile e allo sviluppo.

E’ un mio problema l’eccesso maschile che sta danneggiando tutti, donne e uomini.

E serve anche il mio impegno perché le cose cambino. 


Sarebbe bello."

29 febbraio 2012

#freerossella

Oggi è il Bloggin Day per Rossella Urru. Una giornata in cui tutti i blogger sono stati chiamati a raccolta per porre l'attenzione sul suo rapimento, scivolato nell'oblio dei media.

Rossella è stata rapita la notte del 22 ottobre in Algeria, e da allora non si hanno più notizie certe sulla sua sorte.

Cooperante italiana, volontaria del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli (CISP), lavora nel campo profughi di Tindouf dove si occupa prevalentemente di assistenza a donne e bambini.

Rossella è stata rapita insieme ai suoi colleghi spagnoli Enric Gonyalons e Ainhoa Fernandez, il sequestro è stato rivendicato dal Movimento Unito per la jiahad in Africa.

Negli ultimi giorni sono sempre più le voci che si alzano per ricordare Rossella. Sulla pagina che la famiglia le ha dedicato, è possibile scriverle una lettera, rivolgerle un pensiero.

Rossella è una ragazza in gamba. Di quelle di cui si dovrebbe parlare più spesso, raccontarne le scelte, il coraggio.

Invece... in questo paese si preferisce raccontare di altro, di Altre.

E sembra anche che la sua sia una storia di serie B.

Che la sfortuna sia essere rapiti quando i rapimenti non fanno più notizia, che dopo i primi, qualcuno deve aver pensato che anche le persone rapite si possano assuefare, abituare all'idea...

Questo è un mondo che gira strano...

Ma è anche un mondo dove la speranza è un forte sentimento, che smuove i cuori e le montagne.
La speranza di noi tutti la riporterà a casa.


Chiediamo ai media di dedicare spazio alla storia di Rossella, di renderla nota all’opinione pubblica. Chiediamo al governo e al mondo politico di attivarsi per la sua liberazione. E la stessa richiesta la rivolgiamo alla Rai, agli autori e ai conduttori affinché venga rilanciato un messaggio di attenzione e sostegno nei confronti di questa nostra concittadina: Rossella libera."

e l'appello di Emergency

"Ad oggi, gli italiani scomparsi nel mondo sono dieci: Maria Sandra Mariani, scomparsa il 2 febbraio 2011 nel sahara algerino; Giovanni Lo Porto, 38 anni, rapito in Pakistan il 19 gennaio scorso; Franco Lamolinara, 47 anni, sparito in Nigeria il 12 maggio 2011; sei membri dell’equipaggio della petroliera Enrico Ievoli, vittime di un assalto dei pirati in Somalia il 21 aprile 2011. C’è poi anche il caso di Bruno Pellizzari, anche lui ostaggio dei pirati somali dal 10 ottobre 2010.

Rossella Urru è un simbolo, la faccia di dieci persone.
Non possiamo che aspettarli, immaginando il loro sorriso quando scenderanno dall’aereo che li riporta a casa."

27 febbraio 2012

UNBREAKABLE, per aiutare chi sopravvive ad uno stupro

Ho scoperto il progetto leggendo Donna. Poche volte qualcosa mi colpisce profondamente... questa volta sono addirittura ammirata! Perchè Unbreakable è importante, rispettoso, riparatore (se mai si possa riparare) per chi ha subito una violenza sessuale.

Grace Brown, l'ideatrice del progetto, anche lei vittima di un abuso, ha immaginato quanto "raccontarsi" possa aiutare i sopravvisuti, come lei stessa preferisce definirsi.

Uno scatto fotografico che ti ritrae con un cartello dove scrivere, e quindi condividere, le parole del tuo carnefice che ancora risuonano dentro...

Sentirsi meno soli è la cura migliore. Uscire allo scoperto e scoprire altre storie aiuta a superare il senso di vergogna e di colpa che spesso attanaglia e accomuna le vittime.

Il progetto è nato nel mese di ottobre del 2011. Ha superato qualsiasi aspettativa: migliaia di adesioni da tutto il mondo.

Le immagini sono al momento raccolte in un blog.

Esistono una pagina Fb e Twitter 

ed un video su You Tube 

Per chi volesse essere parte del progetto scrivere a
projectunbreakable@gmail.com 

26 febbraio 2012

Un "Bloggin Day" per la liberazione di Rossella Urru

Tutti i blogger a raccolta per sensibilizzare i media e quante più persone possibili sul rapimento di
Rossella Urru!

L'appello arriva da Sabrina Ancarola, che invita a dedicare la giornata del 29 febbraio a quest'unico argomento, nella speranza di ridestare l'attenzione verso Rossella, e verso gli altri 10 italiani rapiti, ancora in mano ai sequestratori.

Chiunque potrà contribuire alla conversazione usando gli hastag #freerossella e #freeRossellaUrru
su Twitter e social network.

Rossella, cooperante del CISP (Comitato italiano sviluppo dei popoli), è stata rapita il 22 ottobre scorso da un campo profughi in Algeria.

25 febbraio 2012

Votate il mio Pinocchio! :)

Con "Stati d'animo" parteciperò al concorso "Il Pinocchio del mese".
Per chi volesse contribuire al successo... si può votare il mio Pinocchio cliccando qui!
Grazie! :)



"Stati d'animo" © Stefania Spanò 2012
Tutti i diritti riservati.

6 febbraio 2012

Vorrei precisare.

In questi giorni, continua ad essere forte la polemica sulla sentenza della Corte di Cassazione in merito alle misure cautelari in caso di stupro di gruppo, polemica alimentata anche dal fatto che il messaggio passato è spesso impreciso e frutto di una sempre più facile cattiva informazione.

Questa polemica ha fatto sì che molte persone, e le ringrazio, in risposta alle mie immagini sull'argomento, ci abbiano tenuto a precisar"mi" quanto realmente accaduto.

Vorrei rassicurare tutti che io approfondisco sempre le notizie.
Non mi fido mai dei titoloni o degli umori.

Ed anche in questo caso, mi è ben chiaro cosa sia successo. Ho letto la sentenza, conosco i precedenti, ho chiare persino le "buone" intenzioni dei giudici, solo che non condivido.

Non condivido nulla del modo in cui nel nostro paese si legifera in tutti i casi di delitti e reati di natura sessuale.

Qui non si vogliono chiudere innocenti in carcere, sono solo assolutamente convinta che per questo tipo di imputazione, fosse giusto mantenere il carcere obbligatorio in via cautelare.

E trovo sbagliato che si sia voluto equiparare lo stupro di gruppo alla violenza commessa da un singolo. Credo che il primo non sia una variante del secondo, ma reato a sé, drammaticamente più aberrante nella modalità e per le conseguenze.

E se mi si viene a dire che il problema era trovare un modo perché i carnefici potessero restare in carcere... beh! lasciatemelo dire, mi sembra un po' contorto.

Comunque: non sono un giudice, un avvocato, non mi occupo di legge, ma racconto sentimenti, sintetizzo emozioni, e quando la frustrazione per quel che accade è grande, la immagino esattamente come l'ho espressa.

3 febbraio 2012

Istruzioni per l'(ab)uso!


La Corte di Cassazione continua a stupirci con i suoi effetti speciali!

E' ormai sempre più evidente quanto questo paese sia inadeguato a legiferare in termini di donne, diritti, parità di genere, violenza sessuale, stalking... e potrei continuare all'infinito.

Ieri si è stabilito che anche in caso di stupro di gruppo, i carnefici possano beneficiare di strumenti alternativi al carcere come misura cautelare (la Corte Costituzionale aveva già cancellato l’obbligo, per il giudice, di disporre "unicamente" il carcere come misura cautelare nei confronti di "un" presunto responsabile).

Si è ritenuto che questo reato “presenti caratteristiche essenziali non difformi” dagli altri reati di natura sessuale precedentemente considerati.

Trovavo già discutibile che lo stesso principio fosse passato in caso di violenza commessa da un singolo... ma lo stupro di gruppo è (per quanto possibile) un reato ancor più efferato, ed andrebbe equiparato ai reati per cui è prevista "automaticamente" la misura cautelare in carcere.

A cosa dobbiamo tanta stoltezza?

Questo modo di considerare i reati di natura sessuale non sono indicativi di una cattiva cultura?

E dove mettiamo il pericolo di fuga? O l'intimidazione di testimoni e/o vittime?

23 gennaio 2012

Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria.

"La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati."


In memoria. © Stefania Spanò

L'ANPI di Grosseto ha scelto la mia immagine per ricordare. Grazie.